di Enrico Lazzari
“Addio bonus Renzi, arriva il taglio del cuneo fiscale“
E’ approdato sulla «Gazzetta Ufficiale» di mercoledì 5 febbraio (n. 29) il decreto legge (5 febbraio n. 3) per il taglio del cuneo fiscale. La misura di 80 euro per i lavoratori dipendenti, voluta dall’allora presidente del Consiglio, lascia il posto in busta paga dal 1 luglio 2020 al ‘trattamento integrativo dei redditi’.
Ai 10 miliardi di risorse previste e messe in campo per il vecchio bonus, se ne aggiungono altri 3 miliardi per quest’anno, che diventeranno circa 6 miliardi il prossimo anno, grazie al decreto legge cura Italia.
Il nuovo sistema ‘misto’ prevede per i redditi fino a 28.000 euro, già interessati dal taglio delle tasse pari a 80 euro, un incremento fino a 100 euro mensili.
Mentre sopra questa soglia e fino a 40mila euro di reddito è introdotta per i soli sei mesi del 2020 una detrazione fiscale equivalente (pari a 480 euro rimodulati) che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro per un reddito di 35mila euro lordi, per ridursi progressivamente fino ad azzerarsi a 40mila euro.
“dal 1° luglio per i redditi fino a 28mila euro un bonus da 600 euro per i sei mesi del 2020 che diventano 1.200 euro a partire dal 2021”
Il perimetro di applicazione
La misura interessa direttamente non solo i lavoratori dipendenti del privato ( in primis operai e impiegati ), ma anche la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici con redditi annui fino a 40 mila euro. Restano fuori meno di 100 mila persone della PA: magistratura, presidenza del Consiglio, carriere diplomatiche e prefettizia.
La misura non interessa, invece, i lavoratori dipendenti incapienti, cioè coloro che hanno un reddito inferiore a 8.145 euro, soglia al di sotto della quale non si applica l’Irpef.
La platea dei beneficiari, tra lavoratori dipendenti privati e pubblici, aumenta di 4,3 milioni, passando da 11,7 milioni che percepiscono il bonus Renzi a 16 milioni di lavoratori.
Per ottenere lo sconto in busta paga non sarà necessario effettuare una richiesta, lo sconto sarà effettuato direttamente dal datore di lavoro, che svolge il ruolo di sostituto d’imposta.