Vorremmo, con questo post, inaugurare una sorta di rubrica che, spulciando tra i volumi della neonata biblioteca del nostro circolo, possa dare ai nostri potenziali lettori un minimo di informazioni su un libro scelto volta per volta, a nostra insindacabile discrezione, letto e raccontato. Sperando sempre di far cosa utile e gradita.

Il libro di cui ci occupiamo questa volta è “PERESTROJKA – Il nuovo pensiero per il nostro Paese e per il mondo” di Mikhail Gorbaciov, Arnoldo Mondadori Editore, 1987

Un po’ di storia
Michail Gorbaciov sale al potere l’11 Marzo 1985, quando il Comitato Centrale del PCUS lo elegge Segretario Generale, massima carica del Partito e dell’URSS. La scelta fatta dalla “Nomenklatura” sovietica non è casuale: Gorbaciov, una laurea in legge e una in economia agricola, ha alle spalle una solida carriera di funzionario prima locale poi nazionale del Partito; una carriera solidamente costruita sulla sponda più moderna e riformista, quella che vede nel dialogo con l’Occidente l’unica via possibile per il salvataggio dello stato socialista. Appena insediato apre una stagione di grandi riforme che poggia su tre pilastri fondamentali: la “perestrojka”, ovvero la ristrutturazione completa del Partito e dello Stato, la “glasnost”, ovvero la trasparenza nell’esercizio delle funzioni politiche e amministrative, e la “uskoreniye“ che corrisponde all’accelerazione economica ottenuta grazie a una campagna di forte motivazione sui due temi precedenti, da perseguire nei confronti di tutta la società sovietica, dal primo dei funzionari all’ultimo iscritto al Partito. Questa opera riformatrice viene accolta con grande entusiasmo, soprattutto in Occidente, e si traduce in risultati concreti con gli accordi di Helsinki, dove USA e URSS firmano un trattato per la riduzione degli armamenti che porterà di fatto alla fine della guerra fredda. E’ il momento migliore per il leader sovietico che nel 1990 verrà insignito del Premio Nobel per la Pace. Ma la fine della cosiddetta “dottrina Breshnev” che sanciva il potere del PCUS su tutto il territorio dell’Unione Sovietica e degli Stati satelliti, dà la stura alla rinascita di movimenti nazionalisti i quali, specie nelle repubbliche baltiche e in quelle asiatiche danno luogo ben presto a insurrezioni secessioniste, spesso represse nel sangue. E’ in questo clima di grande instabilità che il 25 dicembre 1991 Michail Gorbaciov è costretto a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica Sovietica che nel frattempo aveva assunto.

Il libro “Letto per Voi”

Perestrojka MondadoriIl libro esce in Occidente nel 1987. L’intenzione dichiarata dell’Autore è quella di fare un discorso rivolto ai popoli delle Repubbliche Sovietiche e delle Nazioni dell’Occidente per spiegare loro le intenzioni della Perestrojka e i modi della sua attuazione. Non è un libro di agevole lettura, non tanto perché vengano espressi concetti complicati, anzi, Gorbaciov scrive in modo semplice e diretto, preoccupato di essere immediatamente compreso da tutti, casomai perché lo stile è quello burocratico delle relazioni del Segretario Generale al Comitato Centrale del Partito. Vi si scorge la preoccupazione di presentare la Perestrojka come una riforma necessaria per il rinnovamento del modello socialista dello Stato, iscritta solidamente in una indiscussa e indiscutibile cornice leninista che ne dovrebbe garantire la matrice ideologica agli occhi degli oppositori interni appartenenti all’”ancien regime”. E non mancano le critiche all’Occidente e al modello capitalista nel tentativo di far passare l’idea che le difficoltà dell’economia sovietica siano un momento passeggero e non un deficit strutturale. La lettura diviene più agevole nella seconda parte, dove Gorbaciov ci consegna la sua visione sinceramente pacifista di un mondo in cui le differenze siano una ricchezza e non un problema.

Perché leggere questo libro?
Leggere un libro piuttosto che un altro è una scelta eminentemente personale e perciò stesso indiscutibile. Questo libro ci sentiamo di raccomandarlo a lettori interessati ad argomenti politici e storici in quanto costituisce sicuramente uno dei manifesti politici più importanti degli anni ’80 del secolo scorso.