Come l’ultimo numero in basso a destra, quello che conta, nel bilancio del Comune, compendio perfetto di cifre, equilibrio speculare tra le spese e le entrate e sospiro di sollievo per chi nel Comune, nei comuni, se ne occupa: questo è l’obiettivo “zero”.

Perché poi, come sempre, anche se lo diamo per scontato, qualcuno che di questo obiettivo ha scelto di occuparsene, o più prosaicamente ha tra le sue mansioni quella di garantirlo, quello “zero”, serve sempre.

E per l’anno in corso, è un fatto, il bilancio del nostro Comune chiuderà in pareggio e soprattutto, altro fatto, meno scontato del primo e in decisa controtendenza, mantenendo invariato il livello di tassazione come deliberato nel Consiglio Comunale di Aprile.

Consiglio che ha deliberato nella seduta del 27 aprile 2015 (seduta che si potrebbe definire un condensato cruciale in materia economica e fiscale) in rapida sequenza le aliquote di IMU, TASI e TARI oltre ad una sostanziale, e sostanziosa, variazione di bilancio.

Non che l’elenco di suddetti acronimi susciti particolare simpatia, ma coerentemente con l’idea che alla base di una buona attività politica e amministrativa stia sempre la chiarezza e la corretta informazione, direi di scendere un po’ nel dettaglio di ciò che in quell’assemblea abbiamo deciso.

L’IMU, Imposta Municipale Unica, vedrà le proprie aliquote relative alle seconde case, ai terreni agricoli ed alle prime case inserite nelle fasce più prestigiose rispettivamente al 10,3 e 9,5 per mille, cioè immutate rispetto all’anno precedente escludendo inoltre, condizione auspicabile ma non scontata, la sovrapposizione o abbinamento delle due tasse (non è sempre cosi, basta guardare altri Comuni); quindi sullo stesso immobile o si paga l’IMU o, in alternativa, la TASI.

Anche la TASI, Tassa sui Servizi Indivisibili, non aumenterà poiché l’aliquota relativa si manterrà stabile al 2,5 per mille per le abitazioni principali, escluse quelle delle categorie più prestigiose, e sarà pari a zero per tutti gli altri fabbricati e terreni edificabili.

Stessa cosa per la TARI, Tassa sui Rifiuti, che verrà applicata con la medesima formula €/mq/numero componenti/anno per le utenze domestiche e €/mq/anno, con componente specifica relativa al tipo di attività svolta, per le utenze NON domestiche, e non subirà variazioni rispetto all’anno precedente.

Una nota a tale proposito merita l’egregio lavoro di razionalizzazione e riduzione dei costi relativo al servizio rifiuti svolto dai tecnici e dall’assessorato di riferimento tenuto da Gianni Righetti; gli oltre 50.000 euro di riduzione dei costi ottenuti avrebbero potuto costituire la base per una ipotetica riduzione della tassa ma sono stati purtroppo annullati da un aumento contestuale dei costi di smaltimento da parte della società incaricata. Resta il merito di aver comunque contribuito di averne neutralizzato l’impatto sulla tassazione e le spese comunali, tenendo conto che una percentuale ancora più alta di raccolta differenziata, se si mantengono fissi i costi di smaltimento, impatterà positivamente anche sulla bollettazione.

Per quanto riguarda la variazione di bilancio essa sostanzialmente si riferisce al differimento al prossimo esercizio di mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti per la vicenda legata al terremoto del 2012, oltre ad acquisire qualche fondo regionale per progetti da realizzare e prevedere l’inasprimento del tristemente noto Patto di Stabilità che impone, ed imporrà ancora di più ai Comuni di accantonare e non spendere risorse definite in rapporto alla spesa corrente precedentemente stimata; una palla al piede che speriamo venga al più presto alleggerita e che ci consenta di impiegare risorse sostanziali del nostro bilancio.

Nella variazioni abbiamo inoltre previsto le risorse per i lavori riguardanti le scuole di San Pietro Capofiume e per la nuova pista da skateboard che verrà costruita a Molinella.

Ecco qua le “cronache dal mondo dei numeri”, con questo elenco di nomi, di tasse che non fanno piacere, pesano su tutti e che hanno quello che io definisco un mero carattere “compensativo”, ovvero sono nate, lo dobbiamo ricordare, essenzialmente per contro-bilanciare tutta una serie di tagli imposti dallo Stato agli Enti Locali.

Poi alla fine ci si balocca con i pensieri ed i dubbi sperando, col buonsenso, di aver fatto la cosa giusta al momento giusto, consapevoli del fatto che certezze non ne esistono e le difficoltà non sono superate.

Anzi, mi correggo: di certezze ne esisterebbero ancor meno se l’opposizione con il suo atteggiamento (che se da un lato stupisce dall’altro non può far che piacere), in un clima dell’aula generalmente cordiale, mantiene i toni generalmente bassi, off course.

Anzi, mi correggo, certezze non esisterebbero se non ci fosse l’opposizione che con il suo atteggiamento direi che se da un lato stupisce, dall’altro offre un certo conforto; confermando il rapporto quasi anemico, pur in un clima sostanzialmente cordiale, del dibattito in sede consiliare, quasi me ne dimenticavo.

Ma l’opposizione non solo è presente ma su provvedimenti di questa importanza, quando si arriva al voto e dobbiamo alzare la manina, non può fare a meno di … “astenersi”, non vota contro, mantenendo un atteggiamento neutrale; e non è la prima volta che ciò accade, anzi ho avuto quasi l’impressione che, spesso presa in contropiede da tutta una serie di provvedimenti, se potesse votare a favore lo avrebbe fatto.

L’opposizione infatti, in queste ultime deliberazioni, non ha potuto fare a meno di astenersi su gran parte dei punti: non è la prima volta che accade e talvolta si è avuta la sensazione che se non si violassero gli invisibili, ma robusti steccati dell’appartenenza politica, oltre a qualche astensione probabilmente saremmo qui a fare i conti con qualche voto positivo.

Certo mettendomi nei panni di chi, consapevole di un ingente debito pregresso non dal caso generato e di una rovente situazione contingente sul piano economico e sociale, deve votare un provvedimento che, per il 2015, a Molinella mantiene invariata la pressione fiscale, posso capire, superato lo stupore, la difficoltà ad opporsi. Dimostrando qual buon senso in aula che non sempre appare nei giornali di partito.

E se, come io penso, a chi si assume certe responsabilità nei momenti più difficili andrebbe dato atto quantomeno della buona fede e della buona volontà, proprio l’opposizione, questa opposizione, nel merito ci ha già dato, e forse ci darà ancora in un modo o nell’altro, magari a denti stretti, questo riconoscimento ineludibile.

Massimiliano Bosi
Consigliere comunale del Partito Democratico “Dalla Parte di Molinella”