Ci sono tanti modi per raccontare una storia. E allora senza pretese di organicità, di oggettività una storia si può raccontare non solo da dove ci si mette con gli occhi a vedere, ma anche a partire da dove ci si trova a vivere. E allora qual è la storia? E’ la storia dei rapporti Scuola Ente Locale a Molinella e del futuro che ci piacerebbe costruire a partire dalla considerazione che Scuola e territorio, o più precisamente Scuola ed Ente Locale, sono due soggetti che all’interno di ogni comunità, debbono interagire tra loro in considerazione del ruolo sociale che rivestono e degli obiettivi comuni perseguiti.

L’Amministrazione e la Scuola, già istituzionalmente organo preposto, con un ruolo preminente nello stimolare ed accompagnare la crescita sociale, culturale e civica dei bambini, dei ragazzi, rispettando la reciproca autonomia e interpretando le richieste che vengono dal territorio possono insieme attenuare quelle disuguaglianze di opportunità in termini di diritto allo studio, integrazione, cura, attenzione alle diverse realtà di ciascuno che le criticità economiche attuali hanno riportato in evidenza.
Viene richiamata quindi l’attenzione sul compito affidato ai Comuni di mettere in atto attività a carattere socio-educativo rivolte a fasce disagiate e/o portatrici di bisogni specifici attraverso la creazione o il potenziamento di reti di collaborazione territoriale, in una situazione carente di infrastrutture sociali e luoghi di aggregazione ed incontro soprattutto per i ragazzi che attraversano quella difficile età di mezzo che grosso modo si colloca tra la scuola primaria e la scuola superiore, spazi di aggregazione che non siano le strade e i giardinetti del paese, con i “cattivi maestri” che spesso vi stazionano, attività, spazi che l’ente locale può offrire attraverso un Progetto che tende da un lato ad “aiutare” la Scuola che, di frequente, verificati questi disagi, da sola non è in grado di darvi risposta, dall’altro favorisce un più stretto legame tra i diversi attori di una comunità creando un ideale ponte tra giovani, giovanissimi ed adulti impegnati sul territorio,in attività di promozione culturale, volontariato e di formazione di cittadinanza.

Per fare questo si deve puntare anche sull’apertura pomeridiana delle Scuole, oltre l’orario curricolare, per creare, in aula e fuori dall’aula, contesti di apprendimento diversi, incontri con persone, esperti ed associazioni portatori di nuovi saperi e conoscenze. La natura extra curricolare e volontaria della partecipazione sollecita contemporaneamente la creatività progettuale di chi propone e l’interesse di chi si avvicina ad attività a volte completamente al di fuori della tradizionale cornice istituzionale della scuola. E così vengono offerti ai ragazzi, gli spazi scolastici ed extrascolastici per attività guidate (teatro, studio, gioco, musica, sport, ecc.) e per momenti di liberi incontri pomeridiani, sotto l’occhio discreto di tutor (anche ragazzi delle superiori che potrebbero acquisire crediti per il loro curricolo scolastico) visti come facilitatori o, se necessario, garanti del rispetto delle regole. Non è un progetto da albo dei sogni, esistono nel Territorio buone basi su cui costruire, esperienze di collaborazioni da cui partire; le varie Associazioni sportive, la scuola di Musica, la Biblioteca, le Associazioni culturali ricreative e di Volontariato possono anch’esse trovare prospettive di sviluppo nel coinvolgere i ragazzi nelle attività che sono loro proprie, protagoniste in un Progetto che deve prevedere, spazi, tempi e risorse certe.. E’ tuttavia necessario fare sì che queste non rimangano iniziative sporadiche, ma diventino oggetto di un’accurata progettazione. È necessario quindi prevedere momenti di confronto, per coordinare tutte le risorse utili a tale scopo di qui l’impegno a sottoscrivere Protocolli di intesa con la Scuola, perché possa meglio coordinare e gestire le attività in orario scolastico offerte dal Comune, quali musica e sport e Protocolli con le varie Associazioni..

Se parliamo di Scuola, parliamo anche degli edifici scolastici, su cui finalmente viene richiamata l’attenzione dell’opinione pubblica, i miglioramenti strutturali non si limitano a garantire la sicurezza, ma influiscono positivamente sull’attività scolastica: il rispetto dei beni comuni e il piacere del bello si apprendono nella scuola lavorando, studiando in ambienti sicuri e confortevoli.

Il patrimonio edilizio scolastico del Comune di Molinella è consistente, in parte costituito da nuovi edifici come a S.Martino, ancorché da completare con la costruzione della palestra, rinnovato come nelle Scuole di S.Pietro, dove tuttavia una scelta al ribasso dell’attuale Amministrazione ha portato alla costruzione di un campo sportivo scoperto anziché di una palestra che potesse essere utilizzata sia dalle Scuole che dalla frazione, se poi veniamo all’edificio che ospita primaria e medie nella Sede, restano da completare i lavori di messa a norma e da valutare la progressiva penuria di spazi dovuta ad un consistente aumento della popolazione scolastica, resta da attuare la sistemazione del cortile interno, sempre promessa e mai realizzata e per la quale ormai da alcuni anni sono stati presentate proposte elaborate dagli studenti delle medie.

A Marmorta la criticità maggiore sulla quale agire è data dagli spazi insufficienti della scuola dell’infanzia, stretta tra il Nido e la Cucina. E seppure nelle competenze, fino a quando? della provincia, “tuttavia l’Amministrazione deve riaprire la questione Fioravanti”, troppo frettolosamente accantonata.

Concludendo quindi si può affermare che se la Scuola e gli Enti territoriali sanno trovare gli spazi per lavorare insieme possono diventare un volano importante ed efficace per lo sviluppo della comunità in cui sono inseriti e che rappresentano.

Prof.ssa Mara Neri