Ci sono alcune questioni emerse nell’ultimo Consiglio Comunale che meritano un approfondimento. Abbiamo votato contro la modifica del Regolamento Comunale per i Servizi Scolastici ed Extrascolastici, un provvedimento che si inserisce nel solco tracciato già a dicembre, quando ci opponemmo al ripristino totale della tariffa per il trasporto scolastico e alla modifica degli scaglioni ISEE.

Negli anni precedenti avevamo lavorato per abbassare questi costi, convinti che garantire il diritto allo studio, in particolare per le famiglie più fragili, e la sopravvivenza delle scuole nelle frazioni fosse una priorità. Oggi, purtroppo, si va nella direzione opposta.

L’aumento dichiarato delle tariffe è del 5%, ma basta un rapido calcolo, e una conoscenza elementare della matematica, per rendersi conto che l’incremento reale è enormemente maggiore. La fascia ISEE più bassa, che in precedenza fruiva gratuitamente del servizio, pagherà ora 15 euro al mese per il trasporto scolastico.

L’Assessora Zappa ha motivato l’aumento delle tariffe spiegando che si tratta di una conseguenza dei costi che l’ente deve sostenere, aggiungendo che, sarebbe bello poter offrire tutto gratuitamente, ma molte cose questa amministrazione non riesce a farle. Ha anche riconosciuto che alcune famiglie non riusciranno a pagare, ma ha aggiunto: “In qualche modo dobbiamo fare.”

Le difficoltà economiche dell’ente non sono un mistero, così come non lo erano un anno fa, prima delle elezioni, né negli anni precedenti. Ma davvero il modo migliore per reperire risorse è quello di gravare (e non poco) sulle famiglie economicamente più fragili, aumentando i costi di servizi che dovrebbero essere garantiti a prescindere, poiché rientrano nel diritto allo studio? Perché, invece, non si è chiesto uno sforzo maggiore a chi ha più possibilità? Perché non si è valutata l’introduzione di un piccolo contributo diffuso, ad esempio con una tassa sul passo carraio, per continuare a garantire un adeguato livello di supporto a chi, nella nostra società, è più in difficoltà?

Non a caso, la precedente amministrazione si era adoperata per abbassare le rette, con l’obiettivo di arrivare alla gratuità.

Abbiamo chiesto chiarimenti anche sul servizio di trasporto per persone con disabilità, attualmente gestito da volontari. L’Assessore Federico ha dichiarato che si tratta di un esperimento e il servizio può saltare quando mancano volontari disponibili.

Riconosciamo il grande valore del volontariato e lo sosteniamo con convinzione. A lasciarci perplessi è il modo in cui l’amministrazione lo interpreta, considerandolo alla stregua di lavoro gratuito e dovuto. Si tratta di una scelta politica estremamente azzardata: parliamo infatti di un servizio che deve comunque essere garantito. Preferire investire risorse in sacchi di catrame, piuttosto che in figure professionali da impiegare in attività così delicate, rappresenta un rischio elevatissimo per tutti (volontari compresi) ma soprattutto per chi usufruisce del servizio, che potrebbe ritrovarsi con un’assistenza sospesa o gestita in modo inadeguato.

In sintesi, quest’amministrazione ha deciso, legittimamente, che strada percorrere: fare macelleria sociale, cercando di fare cassa sulle spalle delle famiglie e dei più fragili, per racimolare qualche soldo da reinvestire in bitume (mettendo anche a rischio diversi servizi), nella speranza di accontentare i propri elettori dopo le mirabolanti promesse elettorali.

Una scelta tanto chiara quanto ingiusta e, a giudicare dalle continue lamentele dei cittadini, già fallimentare.

Non ci sembra questa la ricetta migliore per Molinella, soprattutto in un momento così difficile: le risorse dovrebbero essere impiegate a sostegno di cittadini e famiglie, in particolare i più fragili. Perché, se è vero che il patrimonio più prezioso di ogni comunità è rappresentato dalle persone che ne fanno parte, l’operato di questa amministrazione sembra puntare in un’unica direzione: indebolire irrimediabilmente la coesione sociale di Molinella.