Andrea Martelli ha raccontato Molinella lungo una storia lunga 100 anni. Mai come ora, in tempi di crisi, è necessario riscoprire cosa unisce una comunità.
Attenzione che qui si va parlando di uno dei più grossi sforzi di ricerca storica, documentale, con la giusta aggiunta di curiosità e aneddoti, che il nostro Comune (inteso come territorio e anche come Comunità) abbia mai conosciuto.
Si potrebbe dire: tutti in piedi, sta entrando la storia.
Ebbene, nell’ormai periodica recensione di libri dedicati al nostro territorio, svincolati dai legami del recente e del nuovo, stavolta siamo andati a pescare “Tanti saluti dal Secolo scorso” cioè il “diario molinellese del ‘900”, autore Andrea Martelli, che non ha bisogno certamente di presentazioni.
Si dirà: perché questa recensione ora, perché adesso? La risposta è molteplice.
Innanzitutto molti giovani cittadini molinellesi non hanno ancora maturato la cognizione di quanto questo paese, il nostro paese, abbia vissuto dal 1900 al 2000. Un secolo lungo, a volte vissuto pericolosamente, in cui Molinella per mille stravolgimenti e cambi di direzione è stata fedele specchio del Paese (o forse il Paese era un fedele specchio di Molinella? L’interrogativo rimane). E’ giusto insistere sulla necessità di una memoria diffusa, che appartenga anche alle nuove generazioni.
In secondo luogo, anche i più recenti cittadini di Molinella, potrebbero essere incuriositi dal far parte di un percorso che non nasce certamente pochi lustri orsono: il nostro paese come lo conosciamo oggi, ha origini antiche.
Poi se posso concedermi una nota personale, Martelli non enumera un elenco di fatti: ne da una lettura, un’interpretazione, concede aneddoti, svela retroscena. Potremmo dire: c’è un’anima in questo lavoro, che va oltre le sue 350 pagine.
Io personalmente l’ho letto non in ordine temporale: l’ho consultato sulle pagine che più mi avevano colpito nella memoria in tempi meno recenti. E con questo sto già fornendo una chiave di lettura, un metodo con cui fruire del testo, che è già personale e non più universale.
Come si fa a non soffermarsi sulle pagine riguardanti l’epopea massarentiana, a non guardare con attenzione il 1951 (primo anno del Sindaco Martoni, alle foto di come Molinella cambiò faccia da un punto di vista infrastrutturale negli anni (oscuri) del fascismo?
E come non soffermarsi nelle pagine in cui si mostra una Molinella deserta in centro, durante gli anni dell’Austerity, fino ad arrivare al 1995, anno dello storico cambio della guardia tra l’Onorevole Martoni ed il Dottor Calori?
Sono punti di vista: personalmente una lacrimuccia è scesa a pagina 308, anno 1991, al titolo “Chiude lo zuccherificio”: mi ricordo bene, nella mia memoria di bambino, quanto questo fatto colpì la mia famiglia.
E qui, nelle poche righe prima di concludere, traggo le conclusioni: “Tanti saluti dal secolo scorso” è un po’ la storia del paese, è vero. Ma anche e soprattutto di chi lo ha vissuto.
I giovani, e anche i nuovi molinellesi, lo possono trovare in biblioteca. Dentro questo libro, c’è tutta una Comunità.
Dario Mantovani