Del perché e del per come la scelta dei civici non ci stupisce per niente. E’ la vecchia politica vestita a festa.
Sono ormai chiare le posizioni di Molinella Civica, che con una certa spregiudicatezza sta facendo un accordo con le forze politiche che hanno sostenuto la giunta Selva: una giunta a cui loro, ultimo numero del Sottomarino Giallo alla mano, rivendicano di essersi opposti con piglio indomito (anzi: dicono di essere stati gli unici oppositori) salvo poi fare un bell’accordo di potere, immaginiamo, per partecipare all’eventuale spartizione degli incarichi amministrativi, qualora l’ammucchiata vincesse le elezioni. Il termine ammucchiata è duro, lo sappiamo, ma non ci viene altro in mente pensando ad un accordo tra le molte forze che hanno sostenuto la giunta Selva e Molinella Civica. Tutto e il contrario di tutto. La vecchia politica.
Chiaramente non vogliamo entrare nel merito delle capacità di autodeterminazione di una forza come Molinella Civica, ci mancherebbe, ognuno ha il diritto di decidere quello che vuole per se stesso.
Essendo però stato tirato in ballo il PD di Molinella, riteniamo corretto fare alcune considerazioni in merito a quanto pubblicato sul giornale di giallo stampato.
In primo luogo il PD di Molinella non ha fatto nessuna marcia indietro. Anzi, siamo gli unici che dal 25 ottobre scorso hanno sempre ribadito gli stessi intendimenti: cioè la disponibilità a parlare con le forze riformiste in condizioni di largo rinnovamento.
Sia Molinella Civica (in più occasioni) che i Socialdemocratici si sono mossi più o meno esplicitamente per coinvolgere in una eventuale alleanza “larga” anche Forza Italia e il Nuovo Centro Destra. Non credo si possa biasimare il PD di Molinella se ha ritenuto inaccettabile un disegno di questo tipo, che molto si allontanava dal perimetro politico che abbiamo sempre tratteggiato in ogni occasione di confronto.
In quanto poi al rinnovamento, mai parola fu più abusata: prendiamo atto che il PD ha degli standard molto più alti dei Civici, nel giudicare la quantità di rinnovamento necessario e sufficiente per procedere a un accordo. Abbiamo stima per l’Avv. Catozzi, ma in questo momento rappresenta la vernice nuova su una automobile appesantita da molti chilometri. Era necessario, a nostro avviso, un cambio del motore, non una semplice verniciatura. Serviva quindi un segnale di discontinuità forte dalle precedenti amministrazioni. Non è arrivato.
Diamo invece atto di una cosa, al Dott. Paolo Sgarbi, su cui ha tenuto il punto dall’inizio alla fine dei nostri rapporti politici di questi mesi: nonostante le molte capriole tattiche, se c’è una cosa sui la dirigenza di Molinella Civica è sempre stata chiara, è stata l’esclusione di un eventuale rapporto privilegiato con il Partito Democratico in sede di proposta politica.
E cosi tanto tuonò che piovve: alla fine Molinella Civica, e sia chiaro legittimamente, ha abdicato al suo ruolo centrale per diventare semplicemente centrista. A meno di clamorosi dietrofront, sta vergando in questi giorni un accordo con le forze che hanno espresso gli ultimi 10 anni di amministrazione. A loro, “gli unici oppositori” (parole loro, non nostre) l’onere di spiegare quello che sembra tanto un accordo di vertice.
A noi invece il dovere di spiegare ai cittadini, in tempi di grave crisi economica, che non è con gli accordi di potere, con la volontà di arrivare allo strapuntino, con la febbre dell’oro (un assessorato? Due?), che si risolvono i problemi di Molinella. Ci deve essere una proposta politica serie, lontana dagli interessi personali.
Questo è rinnovamento. Il resto è vecchia politica, vestita a festa per l’occasione.
La Redazione