Abbiamo intervistato l’Assessore ai Servizi extra-scolastici, Politiche per la disabilità, Pari opportunità e Attività formative dell’infanzia, Letizia Fattori per farci spiegare come sia andato e stia andando il rientro a scuola, se e quali ostacoli abbiano trovato e su come si stiano preparando ad eventuali prossime restrizioni e casi di positività al virus Covid-19.

 

Buongiorno Assessore Fattori, cominciamo con la prima domanda: com’è stato affrontare il lock-down non sapendo quali fossero le tempistiche e le modalità del rientro a scuola?
Innanzitutto in questi mesi in cui siamo dovuti stare a casa, in questo “tempo sospeso” il punto cruciale per noi, la nostra forza, per poter affrontare questa situazione senza precedenti, è stata quella di interfacciarci costantemente con l’istituto comprensivo, con la dirigenza e le insegnanti, proprio per riuscire a capire come potessimo ripensare i nostri servizi: in particolare un servizio molto importante che è a capo del comune, ovvero il servizio handicap, e come conciliare, ad esempio, la didattica a distanza che è stato un elemento fondamentale per i ragazzi proprio perché, in questo modo, sono riusciti non solo a mantenere quelle che sono le competenze educative e didattiche ma anche e soprattutto quelle relazionali. Il comune ha dovuto affrontare questa nuova sfida reinventando un po’ tutti i servizi a seconda delle possibilità e fattibilità del momento e grazie alla grande collaborazione che c’è stata in questi mesi, pur nella fatica, le istituzioni si sono sostenute molto a vicenda.

 

Com’è andato il rientro? Avete riscontrato difficoltà e problematiche?
Il rientro è stato sicuramente particolare, nel senso che molti servizi del comune come quello extrascolastico, il pre e dopo scuola, il servizio mensa e il servizio trasporti hanno avuto, chiaramente, la necessità di essere riorganizzati. Sono stati, quindi, previsti degli educatori aggiuntivi e anche tutta la parte igienico-sanitaria e di pulizie è stata, ovviamente, ripensata e resa sicura secondo quelle che sono le linee guida che il ministero ci ha fornito. E ’stato un inizio dell’anno un po’ più complesso, però tutto sommato, siamo contenti perché la maggior parte dei servizi comunali sono ripartiti e stiamo riuscendo a garantire le coperture delle esigenze fondamentali per le famiglie.

 

Sono già state studiate misure da adottare in caso di un futuro lock-down?
Si, le superiori e le medie stanno continuando a lavorare sulla didattica a distanza, strumento che è stato introdotto per la prima volta in assoluto in poche settimane dall’inizio del primo lock-down quindi, certamente, loro sono pronti; anche la primaria lo è data l’esperienza di questi mesi che abbiamo avuto alle spalle, e che nonostante sia stata molto faticosa per tutti, genitori compresi trovatisi a gestire questo nuovo modo di fare scuola, ha tenuto e funzionato. Dobbiamo ricordarci che abbiamo costruito un sistema prima sconosciuto nel giro di un mese, che sicuramente ha tante criticità che devono essere riviste, ma in questo momento direi che è un uno strumento importante che abbiamo necessità di approfondire, ma che esiste.

 

Come agirete se ci dovesse essere un caso di positività all’interno di una delle classi?
In caso di positività all’interno di una delle classi sarà il dipartimento della sanità pubblica che ci comunicherà come comportarsi. I nostri protocolli sono precisi per cui le insegnanti, tutto il personale A.T.A. e tutto quello amministrativo che girano all’interno della scuola è preparato per riuscire ad arginare il più possibile i casi positivi. È chiaro che sappiamo che il rischio zero non è possibile, però siamo pronti a gestirlo.

 

I ragazzi come stanno vivendo questo particolare inizio dell’anno scolastico?
Tutto sommato bene, sicuramente ci sono bambini un po’ più fragili che hanno dovuto rivedere anche l’approccio alla scuola, però girando molto per gli istituti, soprattutto nelle mense e parlando tanto con le insegnanti che sono state molto brave nel riuscire a modificare e reinventare il loro standard d’insegnamento che alla base prevede una relazione di contatto, il report che ho avuto, è che i ragazzi stanno vivendo abbastanza bene questa “nuova scuola” tramite la riorganizzazione di alcuni giochi, ad esempio “l’acchiapparella” che prevedevano il contatto fra di loro, e immaginando anche diversi contesti di gioco.

 

I dati sul contagio peggiorano di giorno in giorno a livello mondiale: cosa ci dobbiamo aspettare riguardo alla scuola, anche a livello di ricadute locali?
I dati parlano di una crescita esponenziale sul territorio italiano. Ovviamente se la situazione peggiorerà molto nelle prossime settimane non è escluso che il governo o le regioni intervengano sul settore scuola, ma queste, purtroppo, sono considerazioni che mutano di giorno in giorno a seconda del cambiamento dei dati. Noi auspicheremmo che la scuola possa continuare in presenza: ma non possiamo escludere nulla.


Grazie mille dei chiarimenti Assessore.
Ci auguriamo che tutto possa proseguire per il meglio.

Intervista a cura di Sara Vestrucci
Vicesegretario del PD Molinella