Premessa: delle cose che non ho apprezzato di questo percorso congressuale quella che forse mi è piaciuta di meno è come è stato definito, ovvero congresso costituente.
Perché non c’è davvero nulla da costituire, quello che serve c’è già ed è il Partito Democratico.
È indubbio che il nostro problema principale sia la nostra identità, o meglio la sua mancanza. Ed allora facciamola semplice e partiamo dal nostro nome, quello che già abbiamo e nel quale c’è, se non tutto, sicuramente molto.
Crediamo in una Democrazia che sia davvero tale, che sia davvero compiuta? Allora occorre soddisfare due condizioni che, si badi bene, non possono in nessun modo essere pensate come una prioritaria rispetto all’altra perché entrambe ugualmente importanti ed ugualmente necessarie.
Una società, perché possa definirsi democratica, deve essere equa e prospera.
Equa lo è quando a tutti siano riconosciute pari opportunità, a tutti sia consentito l’accesso a cure sanitarie ed istruzione di livello e qualità adeguate. Quando una comunità in quanto tale sia capace di riconoscere al proprio interno ogni forma di fragilità, le sappia capire e sappia prendersene cura senza lasciare indietro nessuno. Mai.
E prospera lo è quando la stessa comunità che sa riconoscere le fragilità sappia riconoscere, al proprio interno, anche le competenze, le capacità ed il merito facendo tutto quanto possibile affinché si possano trasformare in impresa, lavoro e quindi in benessere, per tutti. Ponendosi in modo rigoroso nel controllare il rispetto delle leggi ma senza, mai, ostacolare ciò in nome di pregiudiziali ideologiche.
Su queste coordinate credo che la nostra identità possa, di nuovo, assumere connotati chiari e definiti, che possa finalmente essere più semplice trasmetterla alle persone e che la nostra azione politica torni ad essere efficace.
Per questo sostengo, convintamente, la candidatura di Stefano Bonaccini a Segretario nazionale del Partito Democratico.
Roberto Paltrinieri
Segretario del PD Molinella