Stipendi MolinellaI consiglieri comunali del Partito Democratico hanno chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale per la costituzione di un fondo straordinario di 100.000 euro da destinare a cassintegrati e disoccupati residenti nel nostro comune. E hanno anche indicato dove era possibile reperire le risorse. Una parte dall’avanzo di bilancio del 2009, una parte dallo stipendio del Sindaco, degli assessori e dai gettoni di presenza dell’intero consiglio comunale, una parte dal compenso del Segretario comunale che svolge, a spese del nostro comune, servizio anche in un altro comune della collina un giorno alla settimana, una parte dal contributo dei singoli cittadini che avrebbero potuto far confluire in un conto dedicato a tale finalità il loro libero contributo.

Se consideriamo che le famiglie molinellesi colpite dalla cassa integrazione sono quasi 600, non ci sembra che tale iniziativa sia stata “demagogica e populista”, come l’ha definita il sindaco durante la seduta del consiglio comunale o “rimbombante” come la presenta il capogruppo di Alleanza civica riformista consigliere Lorenzo Catozzi (leggi articolo sul giornalino del Comune di Molinella giugno 2010 n. 7 a pag. 9).

Avremmo potuto dare un fattivo contributo e un segnale di condivisione verso queste famiglie, molinellesi e degne di attenzione, che si trovano in momentane e difficoltà, e che meritano un dignitoso appoggio economico e solidale, regolamentato come diritto e non come paternalistico aiuto a chi ha il coraggio di andarlo a chiedere. Non bastano le iniziative che vengono elencate dal consigliere di maggioranza (distribuzione dei generi alimentari vicini alla scadenza presso il servizio sociale del comune, che, per quanto utili e non denigrabili, tanto ricordano antiche elemosine e tessere alimentari) oppure gli sconti del 20% sui servizi alle famiglie con più di un figlio che apprezziamo, ma che, ricordiamo, non sono legati ai redditi delle famiglie stesse e quindi dati anche a chi non ne avrebbe bisogno, o, ancora, le case di edilizia popolare che rientrano nella programmazione ordinaria del comune. Inoltre riteniamo inaccettabile che nella seduta del consiglio comunale si sia giunti ad attacchi così violenti da parte della maggioranza su un argomento che, almeno per una volta poteva vederci concordi verso un obiettivo valido e unificante, come altri comuni limitrofi hanno fatto votando analoghi provvedimenti all’unanimità.

Peccato, un vero peccato di superbia e di arroganza che poteva essere evitato, onorando valori come solidarietà e diritti dei lavoratori che al fondatore del socialismo molinellese sarebbero piaciuti molto. Speriamo in una prossima occasione.

Vincenzo Caradonna, PD Molinella