di Lorenzo Gualandi

 

Se le coincidenze non esistono, allora vorrei sapere perché il mio “Discover Weekly” di Spotify, rigorosamente avviato in riproduzione casuale, mi propone come base per scrivere questo post “Isolate” dei …Bender.

Già sarà lunga di per sé, figuriamoci per uno come me, abituato a passare più della metà delle sue giornate fuori – quando non dietro alla pallacanestro, dentro un cinema, o in centro, o da qualsiasi parte ci si possa permettere di non cucinare (sigh!)

Eppure questa emergenza, questo sconvolgimento totale delle nostre abitudini da homo oeconomicus, sta prepotentemente stracciando il velo sulle nostre debolezze: noi, uomini e donne di riflesso, oggi senza riflesso.
Senza concerti, aperitivi, balottone, transumanze casuali: niente.

Solo uomini.

Voglio stare lontano dall’ipocrisia dell’emergenza sanitaria come opportunità (dai, eh), ma di sicuro saremo costretti tutti a riconsiderare i nostri tempi, spazi, consumi e via dicendo. Magari qualcuno no, per alcuni sarà solo una pausa indolore (…), un letargo improvviso, pronti per scattare di nuovo in una (stavolta sì) post-modernità che, sicuramente, offrirà di più.

Da uomo in transito verso il mio nuovo “io”, voglio condividere le dieci cose che, personalmente, ho ritenuto essenziale togliere, ampliare o ridimensionare in queste lunghe giornate in cucina – il salotto non so cosa sia.


1) Dieta social: sul mio telefono ho disinstallato Facebook e Instagram, consultandoli solo da PC, e solo poche volte al giorno. I miei nervi ringraziano.

2) Fonti: per rimanere collegato a quello che succede là fuori, ho selezionato alcune fonti affidabili su più canali (siti internet, radio, televisione in minima parte), senza cadere nella consueta bulimia di opinioni e contro-risposte.

3) Riorganizzazione degli spazi: casa mia somigliava sempre di più ad un terminal in cui, più che vivere, cambiavo giacca, scarpe e borse fatte dalla sera prima, per ributtarmi nella società. Oggi, invece, ho smontato idealmente pezzo per pezzo ogni suo angolo, capendone utilità e potenziale: ho addirittura imparato di avere delle pentole, per cui…

4) …cucinare: non per forza manicaretti, anche solo riuscire a non bruciare i Sofficini (vi sento, che ridete, ma mi è successo davvero) avendo tempo di seguirne la cottura, è già un bel traguardo.

5) Libri e film: non so come faccia chi è sempre aggiornato sull’ultima serie tv, sull’ultimo libro di Houellebecq, o sull’ultima e pesantissima fatica di Terrence Malick. Riprendere in mano vecchi libri iniziati, o artisti solo approcciati, per poi magari convincersi che sì, era tutta carta sprecata (a mai più, Meneghello).

6) I soldi: è l’occasione perfetta per capire quanti ne buttate in cose di cui non avete bisogno.

7) Piedi nudi: perché avere sempre le scarpe addosso ci lega a quella vita che non ci decidiamo mai a lasciare, per un po’, in stand by.

8) Il silenzio: che siate da soli, in coppia o in famiglia, pretendete il silenzio. Non necessariamente la privacy, ma la consapevolezza di non doversi per forza riempire la bocca di parole per stare nella stessa stanza.

9) Il tempo: guardare il tempo che scorre negli occhi delle persone con cui parlate, che siano live o via Skype.

10) I rapporti: riscopriteli, rispolverateli, riconsiderateli. Anche quelli già chiusi, ammassati sotto le incombenze e le scadenze. Perché se alcuni vanno definitivamente soppressi (non vi si chiede di diventare migliori, o comunque non ve lo chiedo io), altri potrebbero essere ancora lì, che lottano per un po’ d’aria. Per un’altra opportunità.